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30/03/2019

PRISENCOLINENSINAINCIUSOL

Diciamo che a un certo punto non ci hanno più capito nulla e purtroppo, ci sta. Salzano è una di quelle squadre che mette a nudo tutti i nostri limiti. Loro sono una squadra ben organizzata progettata per giocare a basket. Noi siamo un più che discreto gruppo di individualità che cercano di divertirsi con il basket. Loro entrano in campo, oltre che con il giusto atteggiamento agonistico, ben sapendo cosa devono fare, come farlo e quando farlo. Noi entriamo in campo, un po’ per dovere, ma soprattutto superata la nostra metà campo con l’amletico dubbio “e adesso che faccio?” e nell’incertezza non può che capitare che l’ultimo che si ritrovi in mano il pallone, prima dello scadere dei 24 secondi, tiri, con poca convinzione e molta di più disperazione.

Sul parquet del PalaOlivi è andata in scena, ancora una volta, una rappresentazione tra mondi paralleli. Da una parte chi al richiamo della panchina è programmato per cambiare schema di gioco. Dall’altre un concerto di solisti veneti, citando una nota orchestra da camera italiana, non in grado però di riprodurre la giusta armonia in campo. È chiaro che il risultato non può che essere quasi scontato, diciamo quasi perché c’è stato un momento dove i nostri ragazzi sono arrivati a ridurre lo svantaggio fino a sole 7 punti di distanza, poi però tutto è tornato alla normalità e quel 54 a 71 finale ha rimarcato definitivamente le differenze in campo.

C’è un però. È vero che le partite non si vincono con i ma o con i se, però dobbiamo anche far notare un’altra cosa. In questo match si è potuto evidenziare un’altra differenza. Questa differenza era data da un giocatore. Loro avevano pure un numero 10 sicuramente in grado di spostare gli equilibri in campo. Noi sicuramente un giocatore così non ce l’abbiamo. Chissà come sarebbe andato il match se quel giocatore avesse indossato la nostra casacca e non la loro. Ma questa è un’altra storia. Quello che possiamo fare noi è capire. Capire se è giunto il momento di fare uno scatto in avanti. Capire se (e se ci interessa) impostare il gioco da squadra da campionato Gold oppure continuare a giocare “stile campetto”, consapevoli però che in un caso o nell’altro comunque sia deve esserci la voglia di giocare e di divertirsi.

All right?